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  • Chiara Benedetta Campatelli

L’Ars Amatoria tra Simone de Beauvior e YouPorn

POMICIATE GIOVANI, POMICIATE!

“I ragazzini di questa generazione trovano normale che si passeggi nello spazio. Nessuno si stupisce più di nulla. Presto la tecnica ci apparirà come la stessa natura e vivremo in un mondo completamente inumano.

Perchè inumano? L’uomo cambierà faccia; impossibile racchiuderlo in un concetto immutabile. Ma il maggior agio gli permetterà di ritrovare quei valori cui tiene tanto: l’individuo e l’arte. ‘Non è su quella strada’ ”

da “Le belle immagini” di Simon de Beauvoir


Abbiamo evidentemente perso la strada per l’individuo e neppure Google Maps ci salverà.

Sebbene internet abbia il potenziale per permetterci di ritrovare i valori dell’individuo e dell’arte di cui parla la de Beauvoir, tuttavia l’abuso di internet è divenuto nelle nostre mani più che altro un mezzo d’alienazione. E così l’accesso alle videochat porno è l’’alternativa alle case chiuse, ma ancor più squallida. Il problema è stato introdurre un mezzo potente di conoscenza, quale di fatto internet è, in una società patriarcale, bigotta e carica di tabù, totalmente ineducata a certe tematiche ed incapace di spiegare cosa sia la sessualità. Immaginiamoci per un attimo quindicenni inesperti ed alle prime armi, in un mondo dove la comunicazione tra le persone scarseggia sempre di più, dove il tabù può essere aggirato googlando i nostri dilemmi più nascosti. Ecco quali immagini ci troveremmo davanti?

Uomini e donne bellissimi che si accoppiano per ore, in posizioni assurde che manco al Cirque du Soleil, con membri maschili che sembrano shuttle e seni di donne che ricordano i palloni gonfiabili con cui giocavamo da bimbi sulla spiaggia, con scene di donne totalmente sottomesse al piacere maschile. La pornografia è però un Cirque du Trombeil, perchè il porno è spettacolarizzazione dell’amplesso sessuale rivolto ad un pubblico adulto, consapevole però di questo aspetto.

La mia generazione, vissuta a cavallo tra “prima di internet” ed il “dopo internet” (i cd Millenians), ha avuto il privilegio di avvicinarsi alla sessualità nella maniera diciamo tradizionale partendo dal gioco della bottiglia, alle pomiciate dietro ai muretti, alle feste dove vedevi ed arrossivi guardando il ragazzino che ti piaceva, al contatto fisico casuale e quello che ti provocava rendendoti totalmente deficiente. Quei brividi che non capivi, quel caldo che ti prendeva e ti saliva alle guance. AAAAH L’AMORE ADOLESCENZIALE!!! Il primo bacio…. non capivi nemmeno cosa dovevi fare! Ce ne tornavamo a casa con le labbra che facevano male, pareva di aver pomiciato un terranova, per poi chiedere alle amiche come si faceva. Ci si esercitava sulla mano e poi ci si riprovava. Abbiamo avuto il lusso di essere mollate da un giorno all’altro senza dover cambiare lo stato sentimentale su Facebook, senza dover vedere chi ci aveva spezzato il cuore con la nuova fidanzatina. E così abbiamo scoperto ogni sensazione, ogni emozione sulla nostra pelle. Dal primo bacio alla prima volta, tutto era avvolto da una simpatica patina di imbarazzo ed incoscienza.

Tuttavia chi, se avesse avuto internet a quell’età, non si sarebbe volentieri risparmiato quell’imbarazzo di dover condividere i propri dubbi con gli amici, cercando cosa dover fare con il ragazzino di turno nell’anonimato del proprio smartphone?…..ecco immaginatevi la frustazione di un adolescente che si trova davanti quei porno di cui sopra!

Eppure ormai siamo così dipendenti dai tutorial, che esiste un tutorial per tutto, al punto che è stato aperto un sito dove dettagliatamente viene spiegato alle donne come masturbarsi. La piattaforma si chiama OMGyes e se non vi bastasse guardare un video dove donne dalle differenti fisicità ed età vi spiegano come toccarsi, con soli 39,00 euro potete accedere alla parte che sfruttando il touchscreen vi farà esercitare nella masturbazione!

Ora l’intento è propriamente scientifico e diretto ad istruire una folta schiera di donne che non si conosce minimamente. Se da una parte noto che non esiste più la voglia di scoprirsi da sole, tuttavia occorre ammettere che, per quanto in confidenza si possa essere con le amiche, certi particolari non verranno mai affrontati apertamente! Dunque anche qui esistono i pro dell’applicazione. Eppure appare tutto freddo e distaccato. Non si educa alla consapevolezza del proprio corpo, non si educa alle emozioni che la sessualità porta. Siamo la generazione del sesso fine a se stesso a discapito dell’educazione emotiva.


L’educazione alla sessualità potrebbe essere anche la chiave di volta per permettere ai giovani di capire che la pornografia che si trovano davanti è fittizia, è uno show. Dovrebbe forse apparire la scritta “NON FATELO A CASA. I PERSONAGGI NEI VIDEO SONO ATTORI.”, un po’ come accade per gli incontri di wrestling o per gli stuntman.

E difatti anche il Roccone nazionale ha fatto un appello sulla piattaforma Change.com per inserire nelle scuole l’obbligo dell’educazione sessuale. Ecco magari non fatta dal prete, come ci facevano a noi alle elementari, che aveva unicamente come scopo quello di spiegarci come nascono i bambini, ma almeno quello stesso prete ci parlava di amore tra le persone, dandoci un’immagine disneyana della sessualità che almeno ci faceva sognare una prima volta romantica e piena d’amore e non fredda e distaccata.

“L’atto sessuale normale rende la donna schiava del maschio e della specie. E’ lui – come avviene per quasi tutti gli animali – che aggredisce, mentre lei subisce la sua stretta. Normalmente lei può sempre essere presa dall’uomo, mentre egli può  prenderla solo se è in stato di erezione; (…). Poichè essa è oggetto, la sua inerzia non modifica profondamente la sua funzione naturale: tanto che molti uomini non si curano di sapere se la donna che divide con loro il letto desidera il coito o se vi si sottomette soltanto. Si può giacere anche con una morta. Il coito non può avvenire senza il consenso maschile e la soddisfazione del maschio ne è il fine naturale.” da “ Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir

Altra conseguenza della pornografia è che è vista unicamente dal punto di vista maschile, amplificando quella concezione tipica patriarcale che mette unicamente al centro il soddisfacimento dell’uomo. Tant’è che un altro pilastro del porno, la regista svedese Erika Lust, parla di porno femminista nei quali la vera rivoluzione sarebbe quella di eliminare le scene di sesso non consenziente. Questo secondo la regista sarebbe già un’educazione volta a limitare le violenze sessuali. Una visione ancora più radicale invece nasce un annetto fa in Australia, con il movimento femminista delle Untameable Shrews. Queste donne, meravigliose femministe esprimono i loro ideali con la street art. Il loro motto è “VULVA LA REVOLUTION!” e tra i loro obiettivi vi è quello di eliminare in maniera radicale la pornografia.

In pratica però cosa possiamo fare nell’immediato, vista l’impossibilità di limitare la pornografia? Si dovrebbe auspicare ad educare al porno, parlare con i giovani spiegandogli che le immagini che vedono non sono amore e sperare che si torni alle sane pomiciate sui muretti! Quindi di cuore faccio un appello agli adolescenti di oggi: POMICIATE GIOVANI, POMICIATE!

Claire

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